venerdì 5 aprile 2019

Per un percorso teologico - Prof. Pasquale Bua

La città “sfida” la Chiesa
Appunti di “teologia urbana” a partire dal magistero di Francesco

La comunicazione propone un approccio teologico-pastorale alla città alla luce del magistero di papa Francesco. Il riferimento principale è rappresentato dall’esortazione apostolica Evangelii gaudium, cui si affiancano alcuni altri documenti del Pontefice, nonché due importanti relazioni tenute dal card. Jorge Mario Bergoglio negli anni del suo ministero episcopale a Buenos Aires (Noi come cittadini, noi come popolo, 2010; Dio nella città, 2011).
Dopo una succinta introduzione alla “teologia urbana” di Bergoglio-Francesco, attenta a rintracciarne le fonti ispiratrici, si sviluppano i seguenti aspetti:
-            Dio nella città: la città contemporanea costituisce un ambito privilegiato della presenza e della rivelazione di Dio nella storia; essa, pertanto, non è soltanto un locus, ma un vero e proprio locus theologicus, nel quale lo sguardo contemplativo del cristiano è chiamato a riconoscere i vestigia Dei.
-            La Chiesa nella città: sullo sfondo della dottrina del Concilio Vaticano II, che in Lumen gentium considera la città un’immagine della Chiesa e in Gaudium et spes ripropone il motivo agostiniano delle duo civitates, il Dio che abita la città chiede ai credenti di abitare a loro volta la città, non subendo la condizione di cittadini né vivendola a margine della loro scelta di fede, ma “scegliendo” di essere cittadini, per contribuire da credenti a edificare l’unico popolo di Dio che si “incarna” in tutti i popoli della terra.
-            La parrocchia nella città: la parrocchia ha storicamente rappresentato la forma privilegiata di localizzazione della Chiesa all’interno di una società a impronta marcatamente rurale; essa, pertanto, può oggi conservare la sua centralità pastorale solo a patto di de-ruralizzarsi, accettando di trasformare consuetudini, stili, orari, linguaggi e strutture, anche grazie a un rinnovato protagonismo laicale.
-     L’altro nella città: considerando che il tessuto urbano è spesso caratterizzato da individualismo, solitudine, disgregazione, diffidenza e paura, i progetti pastorali devono incaricarsi di promuovere la qualità relazionale della vita cittadina, configurando la Chiesa come “comunità di contrasto” attenta al grido del povero e dello straniero, nonché, di fronte all’attuale dissesto ecologico, della stessa natura.
-   Chiese nella città: l’espansione della metropoli contemporanea suscita il problema della costruzione di nuovi edifici di culto che rispondano al sentire spirituale dei cittadini; ciò esige che le chiese si strutturino, per un verso, come “santuari” e “oasi”, in grado di soddisfare l’inedito bisogno di spiritualità dell’uomo d’oggi; e, per un altro verso, come “case” e “ospedali”,  in grado di esprimere accoglienza e capacità di curare le “ferite”.

4 commenti:

  1. Con uno sguardo contemplativo cercare vestigia Dei presenti nella città...
    Senso religioso, familiarità al di là dei rapporti di sangue...
    Da Aparecida: La fede ci insegna che Dio vive nella città al di là delle ombre che possono diffondersi...

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  2. Una Parrocchia
    deruralizzata
    nel linguaggio, nello stile,
    nelle consuetudini

    che abiti la città!

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  3. Una pastorale urbana
    è meno clericalizzata...
    Deruralizzare significa declericalizzare!

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